GIOCHIAMO A VITTIMA E CARNEFICE

Julia & Delta

kink consapevole con le vittime e i carnefici in noi. Un gioco di piacere su azioni, comunicazione e responsabilità.

Obiettivo - Confronto consapevole e giocoso con i propri valori, le proprie paure e il piacere di essere carnefice e vittima. - Distacco dalla valutazione morale e dalla classificazione "carnefice=cattivo" e "vittima=buono". - Esplorare in un quadro ludico le categorie di "carnefice" e "vittima" - Foundation for conscious kink play around power and powerlessness: experiencing honest communication and taking on mutual responsibility.Costruire una base per sviluppare un gioco kink consapevole sulle dinamiche di potere e di impotenza: praticare la comunicazione onesta e l'assunzione reciproca delle responsabilità.

Riflessione sul tema vittima-perpetratore: - Quasi tutti ci ricordiamo dei nostri giochi infantili di ladri e poliziotti. Come stabilivamo le regole del gioco, fantasticando insieme, creando complicità, facendoci il solletico, esplorando il potere e il dolore, lottando per la vicinanza e la distanza. Cacciare, fuggire, catturare, scappare in un ciclo senza fine... Ci ricordiamo la profonda soddisfazione nel partecipare a questi giochi - fare parte del gruppo (non importa se nel ruolo di vittima o di carnefice) era la cosa principale. - Vittime e carnefici rappresentano valutazioni. Questo è umano. Da adulti, diventiamo responsabili di quello che facciamo. Ci creiamo delle caselle morali – per orientarci all’interno di strutture sociali complesse. Vittime e carnefici sono i ruoli necessari affinché le regole che stabiliamo per andare d'accordo con gli altri diventino tangibili. Sono i due poli estremi di un campo di tensione tra "buoni" e "cattivi", fra il "conformarsi alle regole" e "infrangerle". Tra agnelli sacrificali, capri espiatori e pecore nere, posso collocare me stesso e percepire tutti i limiti che mi circondano.

- Ma questo accostamento è inaffidabile e semplicistico. Vittime e carnefici non sono incompatibili. Non c'è carnefice senza vittima, non c'è vittima senza carnefice. I due dipendendono l’uno a l’altro per esistere. Entrano in una relazione (potenzialmente estremamente intensa). Un essere umano in tutte le sue azioni si muove costantemente in questo campo energetico tra "moralmente corretto - riprovevole", "attivo - passivo", "potere - impotenza". Poter liberarsi delle categorie di "colpa - innocenza" al fine di assumere una responsabilità reciproca, rende giustizia al fatto che : SIAMO TUTTI PERPETRATORI E VITTIME.

- Il kink consapevole rende possibile "fare" qualcosa all'altro in libertà e nel rispetto reciproco. Senza coercizione o violenza. Con fiducia e comunicazione. Nel consenso e nell'accettazione reciproca della responsabilità.

- Il kink consapevole rende possibile "fare" qualcosa all'altro in libertà e rispetto reciproco. Senza coercizione o violenza.
Con fiducia e comunicazione. Nel consenso e nell'accettazione reciproca della responsabilità.

-Questo accade quando si é capaci di comunicare onestamente cosa si vuol fare come perpetratore o cosa si vuole subire come vittima. Quando ci si impegna ad una complicità onesta ed empatica e un rispetto delle regole stabilite reciprocamente, allora non si é mai in balia di nessuno. Né nella parte attiva, né in quella passiva.

- In questo workshop esploreremo le costellazioni vittima-perpetratore in un setting 1:1 così come nelle dinamiche di gruppo. Entreranno in gioco scenari classici (per esempio "il lupo travestito da pecora", "il confronto", "il rapimento", "la trappola", "l'evasione"), ma ci sarà anche molta libertà di sperimentare le proprie idee sul gioco del controllo e della perdita di controllo.

 

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